Testo e Foto di Guido Plano
Dopo la magnifica gita in quel di Southend, e una vigilia di Natale
passata tra colori, atmosfere e tradizioni tipicamente inglesi a
Gillingham ospite di una famiglia inglese ( ovviamente fine serata a
base di cyder che mi rende piuttosto difficile ed arduo il compito di
trovare la stazione per ritornare a Londra ), decido quindi di passare
tre giorni in Galles, e più precisamente a Cardiff, perchè è una terra
che mi affascina e non è neanche tanto lontana da Londra.
Fatti gli
ultimi preparativi e dopo varie tazze di tea per smaltire il cyder della
sera prima in eccesso,sono pronto per raggiungere Paddington, stazione
di Londra da cui partono i treni per il Galles meridionale.
La
preoccupazione maggiore è il tempo metereologico, poichè nei giorni
precedenti ha piovuto molto, allagando specialmente il sud-ovest
dell'Inghilterra e parte del Galles.
Per fortuna il mio treno non
viene cancellato,e dopo aver pagato il mio ticket ( caro come tutti i
treni britannici! ) salgo sù, scegliendo con accortezza il posto,
poichè sarà lo stesso per le prossime due oree voglio godermi appieno la
campagna gallese.
Dopo aver passato Reading e Swindon, inizia a
circolare per i vagoni un profumo oserei dire angelico che conferma, da
buon intenditore quale sono diventato in questi mesi ,che stanno
servendo la full english breakfast a bordo del treno!
Non me lo
lascio dir due volte, e facendo uno scatto degno del miglior Bolt,
arrivo per primo al bancone del bar, dove con annesso fiatone ordino la
mia colazione, che viene servita da una ragazza tipicamente inglese che
colpisce il mio punto debole , ,mostrandomi i suoi meravigliosi capelli
rossi in cui mi ci perdo per alcuni istanti, ma venendo subito
svegliato dal suo forte accento inglese e dalla visione di quello
splendido mix di robe “salutari” che è sul mio piatto.
Finita la
colazione e dispiaciuto del fatto che non servano nè birra nè tea a
bordo (perchè mandare giù la full english breakfast con l'acqua in
Britannia è reato,e fa anche schifo direi!) ho oltrepassato il confine e
sono arrivato a Newport, città abbastanza industriale e sede del
Newport County FC,club militante in Conference Premier.
Le campagne
gallesi anche se pesantemente allagate, sono qualcosa di fenomenale,
perchè è un mescolarsi continuo di rosso e tutte le sfumature del
verde,con colline morbide e ogni tanto qualche castello o fortezza e
piccoli paesini nel mezzo del ben nulla,che rendono questa terra magica.
Finalmente
arrivo a Cardiff,anche se il treno continua la sua strada,direzione
Swansea,e appena sceso noto con piacere che non fa freddo, anche se c'è
una piacevole e tipica pioggerellina.
Mi dirigo verso il mio
hotel,praticamente a due minuti a piedi dal Millennium Stadium,casa
della nazionale di rugby gallese,e incredibilmente in pieno centro,cosa
che lo rende unico in tutto il mondo.
Dopo aver fatto il check-in in
hotel e sistemato il bagaglio,decido di scendere subito e visitare la
città, che anche se non si espande per molti chilometri,poichè quasi
tutte le attrazioni turistiche sono nel centro storico, ha tanto da
offrire, a partire dal castello e parco enorme annesso, in cui
ovviamente non mancano decine di campi di gioco da
rugby,tradizionalmente lo sport più seguito e praticato in Galles.
Parco
che costeggia tutto il corso del fiume che taglia in due
Cardiff,ovvero il Taff, e che ad un certo punto costeggia anche il
Millennium Stadium, che data la sua particolare forma, sembra quasi un
vascello pronto a salpare e prendere il largo alla conquista di altre
terre.
Dopo aver girovato per le strade illuminate a festa e per
alcune gallerie davvero meravigliose come la castle arcade ,decido di
concedermi la prima pinta,e ovviamente la scelta ricaade sul The City
Arms , storico pub di fronte al Millennium Stadium,che ospita da sempre i
tifosi gallesi di rugby sprovvisti di biglietto nel giorno del match.
La
birra ovviamente è locale, e me la gusto in tranquillità seduto al
bancone ,ascoltando di tanto in tanto alcuni discorsi in cymru, lingua
gallese di origine celtica attualmente parlata da quasi o tutta la
popolazione gallese,è che risuona davvero magica e di altri tempi nelle
mie orecchie.
Accanto nel vero senso della parola al Millennium
Stadium c'è un altro stadio di rugby, ovvero l'Arms Parks ,sede storica
dei Cardiff Blues,franchigia di rugby di Cardiff che milita nel
RaboPro 12 , ex Celtic League e tutto questo non fà che confermare
l'amore e la passione dei gallesi per il rugby,sottolineata anche da una
bellissima citazione di Peter Robbins , ex nazionale inglese di rugny ,
che ho trovato in un libro sul rugby gallese in una libreria storica di
Cardiff ed ovvero :
“Gli inglesi praticano questo gioco perché
l’hanno inventato. Gli irlandesi perchè detestano gli inglesi e adorano
le risse. Gli scozzesi l’hanno adottato per la loro inimicizia storica
nei confronti degli inglesi. I gallesi hanno un enorme vantaggio sui
loro avversari: tutti i loro giocatori infatti sono nati su un campo di
rugby o vi sono stati concepiti”
È arrivata l'ora di dedicarmi al
calcio, e non c'è migliore occasione visti i recenti risultati in
Championship, di visitare lo stadio del Cardiff, appunto il Cardiff
Stadium,abbastanza posizionato in periferia, poichè di recente
costruzione, e come tutti gli stadi nuovi,con annesso mega super centro
commerciale intorno ( qualcuno ha detto Milton Keyns?!?! ).
Lo
stadio a prima vista è imponente, anche se per quanto mi riguarda visto
da fuori è abbastanza anonimo,sembra più una scatola di clinex blu e
grigia.
Arrivato all'ingresso principale,mi si restringe lo stomaco
vedendo il nuovo logo e il nuovo motto ( fire&passion) , degno dei
migliori vigili del fuoco di Los Angeles ,che i nuovi proprietari
indonesiani hanno cambiato appena arrivati, modificando anche il colore
storico della prima maglia degli ex blubirds,ovvero da blu a rossa,tutto
questo per ragioni di marketing e del dio soldo,sempre pronto
soprattutto di questi tempi a distruggere o modificare il nostro caro e
amato football.
Purtroppo lo stadio è chiuso , come la club shop e
club house e quindi decido di far rotta su un altro stadio a pochi metri
dal Cardiff Stadium, e sede del Cardiff Harlequins, che partecipa alla
division three (terzo livello della piramide del calcio gallese ) ma
appena a pochi passi dall'impianto, mi accorgo che lo stadio è dotato di
pista d'atletica,e profondamente disgustato,scappio via augurandomi di
non vedere mai più una cosa del genere in vita mia.
Decisamente
insoddisfatto del calcio a Cardiff,ho bisogno di rifocillarmi, e faccio
strada verso il The Goat Major , dove dopo un paio di pinte di ottima
birra cornovagliese,decido di mangiare finalmente il piatto tipico
gallese,ovvero il lamb cawl,una specie di lesso di montone sbollito con
verdura in un brodo arricchito di avena , che trovo ottimo e decido di
fare il bis,susseguito da varie pinte perchè là fuori inizia a far
freddo.
In qualche modo riesco a tornare in hotel,e dopo una notte
ristoratrice,decido di visitare la parte periferica, la zona meno
turistica di Cardiff ma non per questo meno affascinante, dove gli
odori, i colori,l'atmosfera cupa di tutto il contesto ti riportano
indietro nel tempo,nel 18° secolo,quando tutto il Galles era al centro
dell'europa poichè primo importatore di carbone,e richiamava manodopera
da tutte e due le isole britanniche e non solo.
Il tradizionale
Boxing Day è arrivato puntuale anche in Galles , e come tutti sanno
nelle due isole britanniche questo è un giorno all'insegna dello sport,
se non il giorno dello sport!
Con il Cardiff City impegnato in casa
contro il Crystal Palace ovviamente si registra il sold out,mentre
rifiutandomi di andare a vedere il Cardiff Harlequins giocare in un
campo d'atletica, decido di virare sul rugby, seconda mia passione un
solo gradino sotto il football ma non per questo meno apprezzata o
amata.
La partita è di cartello,poichè va in scena il derby locale
tra Cardiff Blues contro Newport Gwan Dragons di RaboDirect Pro 12 ( ex
Celtic League ),ma questo non mi impedisce di comprare il biglietto
rigorosamente settore terrace un ora prima del kick off, riogorosamente
anche questo alle 2.05 PM come da tradizione.
Dopo aver comprato il
biglietto decido di andare al pub dove tradizionalmente tutti i tifosi
di rugby vanno prima del KO, ovvero il City Arms, e accompagno con due
guinness una deliziosa full welsh breakfast rigorosamente extra large,
servitami da un'altra deliziosa ragazza redhead, il chè inizia a farmi
ragionare su un mio probabile trasferimento da Londra verso Cardiff il
più velocemente possibile.
Liberata la mente ma anche qualche liquido
di troppo causa guinness, decido di avviarmi verso l'Arms Paark
notando per prima cosa che l'atmosfera da stadio non differisce molto
dal calcio che siamo abituati a raccontarvi qui su Londracalcistica,
ovvero pinta prepartita, hot dog prepartita con annessa salsa di colore
ambiguo e cipolle gustosissime ma di origine abbastanza dubbia,scelta
del posto in cui visionare la partita calcota con costanti e formule
matematiche a voi sconosciute e finalmente primo sbeffeggio al
giocatore/arbitro di turno "leggermente" sovrappeso.
L'uniche
differenze sono che la classica pinta può essere bevuta anche sugli
spalti, cosa vietatissima nel football . e che anche ai massimi livelli
come nel caso di questa partita i tifosi di entrambe le squadre sono
mescolati tra di loro, anche e soprattutto in un derby così sentito,
mentre in non league dalla conference south e north a salire le
tifoserie nelle terraces vengono divise.
La partita scivola via sotto
un acquazzone mai visto prima in vita mia, ma che non scompone di un
centimetro i giocatori, che anzi sembrano dare di più sotto queste
raffiche mixate di vento e pioggia.
La partita finisce 12 a 10 per la
squadra di casa,e io decido ovviamente di rifugiarmi con i tifosi
dentro il pub,anche perchè fuori sta imperversando una bufera.
Arriva
il giorno del ritorno a Londra , e dopo una colazione “leggera” a base
di uova fritte e sausages decido di andare a vedere la Cardiff Bay ,
ovvero la parte di Cardiff che dà sul mare .
La zona è tipicamente
caratteristica , con un porticciolo turistico e tantissimi moli con
negozi e bar , in cui mi godo il miglior fish&chips che abbia mai
mangiato in vita mia.
Per ultimo decido di visitare la chiesa
norvegese proprio all'estremità di un molo , dove fu battezzato lo
scrittore Roald Dahl e che ospita oggi una galleria d’arte e una sala da
tè e che sembra come voler ricordare quando i paesi scandinavi erano i
re dei mari .
La gita in Cardiff è finita , e decido di avviarmi
verso la stazione , che dopo non pochi problemi per cercare di capire
quale sia il mio treno a causa di tabelloni elettrici solo in cymru ,
riesco a salire sul mio vagone , lasciando il Galles ed una terra che mi
ha veramante colpito e del quale ne sono veramente innamorato .
La
sensazione di aver vissuto davvero bene e in un posto oserei dire
“magico” per tre giorni si fà sentire ancora più forte quando appena
arrivato a Londra e sceso dal treno pronto ad infilarmi nel solito
“inferno” londinese , vorrei semplicemente voltarmi e ritornare su quel
treno direzione Cardiff ,direzione Wales.
miei complimenti
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