lunedì 7 gennaio 2013

The Magic Cardiff

Testo e Foto di Guido Plano
 
Dopo la magnifica gita in quel di Southend, e una vigilia di Natale passata tra colori, atmosfere e tradizioni tipicamente inglesi a Gillingham ospite di una famiglia inglese ( ovviamente fine serata a base di cyder che mi rende piuttosto difficile ed arduo il compito di trovare la stazione per ritornare a Londra ), decido quindi di passare tre giorni in Galles, e più precisamente a Cardiff, perchè è una terra che mi affascina e non è neanche tanto lontana da Londra.
Fatti gli ultimi preparativi e dopo varie tazze di tea per smaltire il cyder della sera prima in eccesso,sono pronto per raggiungere Paddington, stazione di Londra da cui partono i treni per il Galles meridionale.
La preoccupazione maggiore è il tempo metereologico, poichè nei giorni precedenti ha piovuto molto, allagando specialmente il sud-ovest dell'Inghilterra e parte del Galles.
Per fortuna il mio treno non viene cancellato,e dopo aver pagato il mio ticket ( caro come tutti i treni britannici! ) salgo sù, scegliendo con accortezza il posto, poichè sarà lo stesso per le prossime due oree voglio godermi appieno la campagna gallese.
Dopo aver passato Reading e Swindon, inizia a circolare per i vagoni un profumo oserei dire angelico che conferma, da buon intenditore quale sono diventato in questi mesi ,che stanno servendo la full english breakfast a bordo del treno!
Non me lo lascio dir due volte, e facendo uno scatto degno del miglior Bolt, arrivo per primo al bancone del bar, dove con annesso fiatone ordino la mia colazione, che viene servita da una ragazza tipicamente inglese che colpisce il mio punto debole , ,mostrandomi i suoi meravigliosi capelli rossi in cui mi ci perdo per alcuni istanti, ma venendo subito svegliato dal suo forte accento inglese e dalla visione di quello splendido mix di robe “salutari” che è sul mio piatto.
Finita la colazione e dispiaciuto del fatto che non servano nè birra nè tea a bordo (perchè mandare giù la full english breakfast con l'acqua in Britannia è reato,e fa anche schifo direi!) ho oltrepassato il confine e sono arrivato a Newport, città abbastanza industriale e sede del Newport County FC,club militante in Conference Premier.
Le campagne gallesi anche se pesantemente allagate, sono qualcosa di fenomenale, perchè è un mescolarsi continuo di rosso e tutte le sfumature del verde,con colline morbide e ogni tanto qualche castello o fortezza e piccoli paesini nel mezzo del ben nulla,che rendono questa terra magica.
Finalmente arrivo a Cardiff,anche se il treno continua la sua strada,direzione Swansea,e appena sceso noto con piacere che non fa freddo, anche se c'è una piacevole e tipica pioggerellina.
Mi dirigo verso il mio hotel,praticamente a due minuti a piedi dal Millennium Stadium,casa della nazionale di rugby gallese,e incredibilmente in pieno centro,cosa che lo rende unico in tutto il mondo.
Dopo aver fatto il check-in in hotel e sistemato il bagaglio,decido di scendere subito e visitare la città, che anche se non si espande per molti chilometri,poichè quasi tutte le attrazioni turistiche sono nel centro storico, ha tanto da offrire, a partire dal castello e parco enorme annesso, in cui ovviamente non mancano decine di campi di gioco da rugby,tradizionalmente lo sport più seguito e praticato in Galles.
Parco che costeggia tutto il corso del fiume che taglia in due Cardiff,ovvero il Taff, e che ad un certo punto costeggia anche il Millennium Stadium, che data la sua particolare forma, sembra quasi un vascello pronto a salpare e prendere il largo alla conquista di altre terre.
Dopo aver girovato per le strade illuminate a festa e per alcune gallerie davvero meravigliose come la castle arcade ,decido di concedermi la prima pinta,e ovviamente la scelta ricaade sul The City Arms , storico pub di fronte al Millennium Stadium,che ospita da sempre i tifosi gallesi di rugby sprovvisti di biglietto nel giorno del match.
La birra ovviamente è locale, e me la gusto in tranquillità seduto al bancone ,ascoltando di tanto in tanto alcuni discorsi in cymru, lingua gallese di origine celtica attualmente parlata da quasi o tutta la popolazione gallese,è che risuona davvero magica e di altri tempi nelle mie orecchie.
Accanto nel vero senso della parola al Millennium Stadium c'è un altro stadio di rugby, ovvero l'Arms Parks ,sede storica dei Cardiff Blues,franchigia di rugby di Cardiff che milita nel RaboPro 12 , ex Celtic League e tutto questo non fà che confermare l'amore e la passione dei gallesi per il rugby,sottolineata anche da una bellissima citazione di Peter Robbins , ex nazionale inglese di rugny , che ho trovato in un libro sul rugby gallese in una libreria storica di Cardiff ed ovvero :
“Gli inglesi praticano questo gioco perché l’hanno inventato. Gli irlandesi perchè detestano gli inglesi e adorano le risse. Gli scozzesi l’hanno adottato per la loro inimicizia storica nei confronti degli inglesi. I gallesi hanno un enorme vantaggio sui loro avversari: tutti i loro giocatori infatti sono nati su un campo di rugby o vi sono stati concepiti”
È arrivata l'ora di dedicarmi al calcio, e non c'è migliore occasione visti i recenti risultati in Championship, di visitare lo stadio del Cardiff, appunto il Cardiff Stadium,abbastanza posizionato in periferia, poichè di recente costruzione, e come tutti gli stadi nuovi,con annesso mega super centro commerciale intorno ( qualcuno ha detto Milton Keyns?!?! ).
Lo stadio a prima vista è imponente, anche se per quanto mi riguarda visto da fuori è abbastanza anonimo,sembra più una scatola di clinex blu e grigia.
Arrivato all'ingresso principale,mi si restringe lo stomaco vedendo il nuovo logo e il nuovo motto ( fire&passion) , degno dei migliori vigili del fuoco di Los Angeles ,che i nuovi proprietari indonesiani hanno cambiato appena arrivati, modificando anche il colore storico della prima maglia degli ex blubirds,ovvero da blu a rossa,tutto questo per ragioni di marketing e del dio soldo,sempre pronto soprattutto di questi tempi a distruggere o modificare il nostro caro e amato football.
Purtroppo lo stadio è chiuso , come la club shop e club house e quindi decido di far rotta su un altro stadio a pochi metri dal Cardiff Stadium, e sede del Cardiff Harlequins, che partecipa alla division three (terzo livello della piramide del calcio gallese ) ma appena a pochi passi dall'impianto, mi accorgo che lo stadio è dotato di pista d'atletica,e profondamente disgustato,scappio via augurandomi di non vedere mai più una cosa del genere in vita mia.
Decisamente insoddisfatto del calcio a Cardiff,ho bisogno di rifocillarmi, e faccio strada verso il The Goat Major , dove dopo un paio di pinte di ottima birra cornovagliese,decido di mangiare finalmente il piatto tipico gallese,ovvero il lamb cawl,una specie di lesso di montone sbollito con verdura in un brodo arricchito di avena , che trovo ottimo e decido di fare il bis,susseguito da varie pinte perchè là fuori inizia a far freddo.
In qualche modo riesco a tornare in hotel,e dopo una notte ristoratrice,decido di visitare la parte periferica, la zona meno turistica di Cardiff ma non per questo meno affascinante, dove gli odori, i colori,l'atmosfera cupa di tutto il contesto ti riportano indietro nel tempo,nel 18° secolo,quando tutto il Galles era al centro dell'europa poichè primo importatore di carbone,e richiamava manodopera da tutte e due le isole britanniche e non solo.
Il tradizionale Boxing Day è arrivato puntuale anche in Galles , e come tutti sanno nelle due isole britanniche questo è un giorno all'insegna dello sport, se non il giorno dello sport!
Con il Cardiff City impegnato in casa contro il Crystal Palace ovviamente si registra il sold out,mentre rifiutandomi di andare a vedere il Cardiff Harlequins giocare in un campo d'atletica, decido di virare sul rugby, seconda mia passione un solo gradino sotto il football ma non per questo meno apprezzata o amata.
La partita è di cartello,poichè va in scena il derby locale tra Cardiff Blues contro Newport Gwan Dragons di RaboDirect Pro 12 ( ex Celtic League ),ma questo non mi impedisce di comprare il biglietto rigorosamente settore terrace un ora prima del kick off, riogorosamente anche questo alle 2.05 PM come da tradizione.
Dopo aver comprato il biglietto decido di andare al pub dove tradizionalmente tutti i tifosi di rugby vanno prima del KO, ovvero il City Arms, e accompagno con due guinness una deliziosa full welsh breakfast rigorosamente extra large, servitami da un'altra deliziosa ragazza redhead, il chè inizia a farmi ragionare su un mio probabile trasferimento da Londra verso Cardiff il più velocemente possibile.
Liberata la mente ma anche qualche liquido di troppo causa guinness, decido di avviarmi verso l'Arms Paark notando per prima cosa che l'atmosfera da stadio non differisce molto dal calcio che siamo abituati a raccontarvi qui su Londracalcistica, ovvero pinta prepartita, hot dog prepartita con annessa salsa di colore ambiguo e cipolle gustosissime ma di origine abbastanza dubbia,scelta del posto in cui visionare la partita calcota con costanti e formule matematiche a voi sconosciute e finalmente primo sbeffeggio al giocatore/arbitro di turno "leggermente" sovrappeso.
L'uniche differenze sono che la classica pinta può essere bevuta anche sugli spalti, cosa vietatissima nel football . e che anche ai massimi livelli come nel caso di questa partita i tifosi di entrambe le squadre sono mescolati tra di loro, anche e soprattutto in un derby così sentito, mentre in non league dalla conference south e north a salire le tifoserie nelle terraces vengono divise.
La partita scivola via sotto un acquazzone mai visto prima in vita mia, ma che non scompone di un centimetro i giocatori, che anzi sembrano dare di più sotto queste raffiche mixate di vento e pioggia.
La partita finisce 12 a 10 per la squadra di casa,e io decido ovviamente di rifugiarmi con i tifosi dentro il pub,anche perchè fuori sta imperversando una bufera.
Arriva il giorno del ritorno a Londra , e dopo una colazione “leggera” a base di uova fritte e sausages decido di andare a vedere la Cardiff Bay , ovvero la parte di Cardiff che dà sul mare .
La zona è tipicamente caratteristica , con un porticciolo turistico e tantissimi moli con negozi e bar , in cui mi godo il miglior fish&chips che abbia mai mangiato in vita mia.
Per ultimo decido di visitare la chiesa norvegese proprio all'estremità di un molo , dove fu battezzato lo scrittore Roald Dahl e che ospita oggi una galleria d’arte e una sala da tè e che sembra come voler ricordare quando i paesi scandinavi erano i re dei mari .
La gita in Cardiff è finita , e decido di avviarmi verso la stazione , che dopo non pochi problemi per cercare di capire quale sia il mio treno a causa di tabelloni elettrici solo in cymru , riesco a salire sul mio vagone , lasciando il Galles ed una terra che mi ha veramante colpito e del quale ne sono veramente innamorato .
La sensazione di aver vissuto davvero bene e in un posto oserei dire “magico” per tre giorni si fà sentire ancora più forte quando appena arrivato a Londra e sceso dal treno pronto ad infilarmi nel solito “inferno” londinese , vorrei semplicemente voltarmi e ritornare su quel treno direzione Cardiff ,direzione Wales.




















































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